Possibile rischio cancerogeno: così l’aspartame potrebbe essere classificato dall’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro

Possibile rischio cancerogeno: così l’aspartame potrebbe essere classificato dall’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro



«Il mio consiglio è di far prevalere il principio di precauzione e su sostanze come l’aspartame è meglio, in generale, evitare il consumo abbondante e prolungato nel tempo». Lo afferma all’ANSA Giorgio Calabrese, nutrizionista e presidente del Comitato Nazionale Sicurezza Alimentare del ministero della Salute, sottolineando l’attesa anche nella comunità scientifica per le conclusioni dell’Oms in merito alla possibile cancerogenicità dell’aspartame, che dovrebbero essere rese note il 14 luglio.

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L’aspartame, spiega l’esperto, «è composto da due aminoacidi, l’acido aspartico e la fenilalanina. La dose consigliata al momento e ritenuta sicura è di 2,8 grammi al giorno per un uomo dal peso medio di 70 kg. Ora si avanzano dei dubbi ed è in atto un confronto per definire un dosaggio certo e sicuro, soprattutto in relazione all’acido aspartico». Tuttavia, rileva Calabrese «anche se l’Oms e la Fao prenderanno una decisione in merito, a mio parere non potrà comunque essere una posizione certa e definitiva e questo perché il problema non è solo la definizione della quantità giornaliera di aspartame da poter ingerire senza pericoli, ma anche capire se tale sostanza presa nelle quantità indicate risulti però sicura sul lungo periodo, ovvero se consumata continuativamente per molto tempo e anni. L’obiettivo, cioè, dovrebbe essere non solo definire l’esatto dosaggio per chilogrammo di peso corporeo, ma anche studiare gli effetti a lungo termine di cui si sa ben poco».

«Come nutrizionista – sottolinea – ho sempre sostenuto la migliore qualità dei prodotti naturali e credo che sia meglio utilizzare mezzo cucchiaino di zucchero, piuttosto che sostanze come l’aspartame o altri dolcificanti, con i quali si tende ad eccedere. Ciò anche in mancanza della prova certa di una loro cancerogenicità». Quindi un consiglio ai giovani: «non si facciano illudere dalle cosiddette bevande ’zero’. Sono comunque caloriche e stimolano la secrezione gastrica e la gastrite. Molto meglio l’acqua o succhi naturali di frutta».

Ad ogni modo, conclude Calabrese, «attendiamo le conclusioni dell’Oms e una volta arrivato il pronunciamento sottoporrò la questione al ministro della Salute, Orazio Schillaci , perchè si avviino degli studi di approfondimento su questo dolcificante».

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